Dal Quotidiano di Sicilia di mercoledì, 17 maggio 2023

Caccia Sport e Natura fa appello all’Assessore regionale di distinguersi dai suoi predecessori e fare un “concreto cambio di passo”

Le cinque proposte di Caccia Sport e Natura per tutelare il settore:

  1. Assegnare il personale necessario a coprire i posti rimasti vacanti presso le Unità Operative dell’assessorato, che sono, appunto, le unità che a livello provinciale dovrebbero attuare sul territorio regionale quanto previsto dalla legge e che non sono più in grado di assicurare neanche l’ordinaria amministrazione per mancanza di personale;
  2. Far programmare alle Unità Operative delle varie province una pluriennale e coordinata serie di censimenti delle principali specie selvatiche, avvalendosi dei cacciatori, in qualità di volontari a titolo gratuito, e quindi con costi estremamente ridotti. La consapevolezza dello stato di conservazione delle varie popolazioni di fauna permetterà l’emanazione di un valido calendario venatorio che non sia facile oggetto di critiche da parte dell’interessato di turno;
  3. Far avviare alle Unità Operative, sempre con la collaborazione degli stessi cacciatori e, quindi, a titolo gratuito, la cosiddetta “gestione faunistica” per le specie stanziali, prima fra tutte la Coturnice siciliana “Alectoris graeca whitakeri”, presente solo in Sicilia e, quindi, di elevato interesse faunistico. Ci permettiamo ricordare che Caccia Sport e Natura, per il tramite del suo presidente Domenico Portale, ha già proposto, da tempo, all’assessorato un articolato progetto pluriennale di monitoraggio e reintroduzione della specie nelle aree depauperate;
  4. Pubblicare il Calendario venatorio in tempo utile per soddisfare la legittima richiesta dei cacciatori di dover conoscere, prima dell’inizio della stagione venatoria, le prescrizioni da seguire, senza rischiare pesanti sanzioni penali per non aver letto un decreto di modifica a stagione inoltrata;
  5. Permettere il regolare ricambio generazionale dei cacciatori, ostacolato oggi dalle obsolete modalità di svolgimento degli esami, che impediscono di poter convocare i candidati in tempi accettabili. Tanto per essere chiari, in questi giorni, a Catania viene esaminato chi ha presentato domanda all’inizio del 2021, con la conseguenza di avere tanti candidati che rinunciano nell’attesa o non presentano neppure la domanda, non tollerando di dover attendere anni per sostenere un esame.

Articolo sul QdS del 17 maggio 2023

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